Italy
2024
03
La Cechia, cuore d’Europa, nel suo glorioso passato ha accolto culture diverse e personaggi illustri.
Non solo grandi imperatori, ma anche musicisti e compositori. E ancora scienziati, inventori, menti brillanti e scrittori… Chi non ha avuto i natali qui, non ha saputo resistere al fascino di una terra fertile di idee. Itinerario dopo itinerario, si va a caccia dei vip di ieri.

Casa Freud, a Pribor

Cominciamo dal padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, che nell’allora Cecoslovacchia ci è proprio nato. Per la precisione, a Pribor (in tedesco Freiberg), in Moravia. La data è il 1856, quando Moravia e Boemia erano possedimenti asburgici. In realtà, con la famiglia lasciò la casa natale in Schlossergasse per Vienna a soli 3 anni, ma rimase molto legato alle sue radici e vi tornò spesso per studio, vacanza e... amore. Una visita a Pribor merita, oltre che per la casa natale di Freud e la mostra interattiva a lui dedicata, per l’incantevole paesaggio di monti, prati, boschi e castelli.

Non solo a primavera, musica senza stagioni a Praga

Terra di musica con la M maiuscola, la capitale ceca è famosa in tutto il mondo per il suo storico Festival Internazionale La Primavera di Praga, che il prossimo maggio compie 79 anni. Ma su suolo ceco è ogni centimetro di terra, ogni giorno dell’anno, ogni occasione a risuonare di note indimenticabili. Come indimenticabili sono i grandi compositori che nei secoli qui hanno trovato rifugio e ispirazione. A cominciare da W. A. Mozart che, per necessità o per diletto, viaggiò un po’ ovunque ma in Moravia e Boemia tornò ben cinque volte. Una prima volta giunse con la famiglia di origine a Olomouc, in (vana) fuga dall’epidemia di varicella che imperversava a Vienna. La sua permanenza in città è testimoniata nel Museo dell’Arcidiocesi. Sulla via del ritorno si fermarono a Brno per festeggiare il Natale e il giovane prodigio si esibì in un concerto nell’attuale Teatro Reduta. A Praga approdò invece già adulto, a 30 anni, nel 1786, per dirigere le sue Nozze di Figaro. E fu subito amore, dei praghesi per Mozart, di Mozart per Praga. E infatti vi tornò ancora e ancora. Soggiornò prima in una locanda vicino alla Piazza della Città Vecchia e poi nell’allora modesta casetta con vigna oggi diventata l’elegante Villa Bertramka, che oggi ospita un museo a suo nome. E qui compose anche. Spostandoci in Moravia, nei dintorni di Ostrava, ai confini con Slovacchia e Polonia, ecco invece le tracce di Ludwig van Beethoven, il più illustre tra gli ospiti del castello di Hradec. La presenza ancora oggi del suo pregiato pianoforte è certezza, mentre la leggenda narra che, rifiutandosi di suonare per i generali di Napoleone, scappò nella vicina Opava e bussò a un uscio al ritmo della Sinfonia del destino. Altre tracce inequivocabili si trovano nella località termale di Teplice, al confine con la Germania: la Casa Termale Beethoven, dove è possibile soggiornare nella sua stessa stanza, la Casa del Sole d’Oro, dove si innamorò della sua eterna amante, il Café Beethoven con i suoi manoscritti alle pareti. E in sua memoria ogni anno a primavera si tiene il Festival Beethoven. Una piccola parentesi, curiosa: nei pressi di Teplice, nel castello di Duchov, lavorò come bibliotecario e scrisse le sue memorie e infine morì (1798) niente meno che il rubacuori più famoso della storia, Giacomo Casanova. Visitare per credere, le stanze che lo ospitarono e la mostra a lui dedicata.

Johann von Goethe, il poeta che amava le rocce

Non tutti sanno che, noto in tutto il mondo per la sua mente filosofica e per la splendida penna, Goethe era anche un erudito geologo e un appassionato collezionista di minerali. Alla Cechia dedicò ben 17 visite e classificò Karlovy Vary come il terzo luogo più bello al mondo, dopo Weimar e Roma. Apprezzatore delle storiche terme, soggiornò in più alloggi e scrisse qui il suo Faust. Di terme in terme, si innamorò anche di Frantiskovy Lazne, che descrisse come “paradiso in terra”. Con la curiosità del geologo perlustrò la regione, tra monti, fenomeni naturali, città rupestri e vene minerali. A chiudere il famoso triangolo termale, ecco che anche Marianske Lazne che testimonia il passaggio di Beethoven e i suoi sogni amorosi. Sogni definitivamente infranti a Loket, dove l’amata Ulrika rifiutò la sua proposta di matrimonio.

Illuminati e illuministi: Edison e Napoleone

Il celebre statunitense Thomas Edison, inventore della lampadina, visitò sia Praga, dai cui monumenti rimase affascinato e dall’Orologio Astronomico addirittura stregato, che Brno, dove fu onorato di contribuire all’illuminazione dell’attuale Teatro Mahen (il primo a essere elettrificato in Europa). Circa un secolo prima, nel 1805, a Slavkov u Brna, meglio nota come Austerlitz, a illuminare i cieli fu invece la polvere da sparo. Nella cosiddetta Battaglia dei tre Imperatori, Napoleone Bonaparte segnò la sua più gloriosa vittoria, sui “colleghi” di Austria e Russia. Una rievocazione storica ricorda ogni anno i fatti sanguinosi, ma sono invece in pochi a sapere che la sera prima soggiornò nel Palazzo del Governatore di Brno e dopo la vittoria si precipitò a Mikulov, dove dormì a castello, secondo la leggenda talmente stanco da non togliersi nemmeno gli stivali e finire col rovinare con gli speroni il divano.

Einstein e Kafka, due geni per Praga

Il padre della teoria della relatività, che a questo punto potrebbe pure essere nata in Cechia, arrivò nel 1911 nella capitale. Albert Einstein era infatti stato nominato professore di fisica all’Università Tedesca. Viveva con la famiglia nel quartiere Smichov e insegnava al Klementinum. Amava Praga e ne frequentava i massimi intellettuali. A partire naturalmente da Franz Kafka. Con una vita vissuta quasi esclusivamente a Praga, quest’ultimo ha lasciato tracce del suo passaggio, della sua produzione e del suo pensiero praticamente ovunque in città. Frequentava la sinagoga Vecchio-Nuova, amava passeggiare sul Ponte Carlo, con i genitori viveva accanto al Vecchio Municipio, da studente gravitava attonro al Klementinum e a Palazzo Kinsky, capitava che si intrattenesse con gli amici al Café  Savoy o al Louvre. Oggi il Museo Franz Kafka è tappa imprescindibile.