La comunità ebraica di Polná era parte integrante della città fin dal XVII secolo. Nel 1682 la nobiltà diede agli ebrei locali il permesso di stabilire un proprio quartiere chiuso. Uno dei primi edifici costruiti, nel 1684-1685, fu la sinagoga.
La sua forma originale e i suoi costruttori sono sconosciuti. Oggi, tuttavia, è una struttura rettangolare, in parte in mattoni. Il destino della sinagoga ha seguito da vicino quello del ghetto. La popolazione crebbe e la sinagoga fu ampliata. Come il ghetto, bruciò più volte prima di essere ricostruita. I danni maggiori li subì durante il grande incendio del 1863. Durante la Seconda guerra mondiale fu utilizzata come deposito di beni ebraici confiscati. Un destino altrettanto triste toccò ai comunisti, che la utilizzarono come deposito di fertilizzanti chimici. La sinagoga fu a un certo punto minacciata di demolizione, ma fu salvata dal Club per la Vecchia Polná, che la riparò dopo il 1989. Nel 1994 è stata restituita alla Federazione delle comunità ebraiche. Tra il 2011 e il 2014, la sinagoga e la residenza del rabbino sono state sottoposte a importanti lavori di ristrutturazione nell'ambito del progetto Revitalisation of Jewish Landmarks – 10 Stars, finanziato da fondi europei.
 
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